Giuseppe Flangini (1898-1961)

La figura di Giuseppe Flangini e’ alquanto poliedrica, a causa dei suoi diversi interessi nel campo della pittura, del disegno, del teatro, dell’insegnamento: e’ ricordato prevalentemente per le sue opere pittoriche. Flangini nacque nel 1898 a Verona, dove frequentò la Scuola Normale Manzoni; ben presto, terminati gli studi, intraprese l’insegnamento nelle scuole elementari. Nel 1921 ottenne la sua prima esposizione e da quel momento parteciperà costantemente a tutte le biennali nazionali fino al 1959, tranne brevi interruzioni.  Prese parte a numerose altre manifestazioni artistiche, tra le quali le esposizioni dell’Opera Bevilacqua La Masa del 1934 e del 1936 e l’Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte di Roma. Flangini effettuò numerosi  viaggi all’estero, soprattutto dopo il ’46, in particolare farà tappa regolarmente ogni estate in Belgio, alla ricerca dei luoghi che avevano colpito la mente degli impressionisti. Durante gli anni ’50 approfondì il lato espressionista, rivolgendo le sue energie al disegno e alla pittura di attori e ambienti per il film “Brama di vivere” dedicato al grande Van Gogh. Gli ultimi due anni di vita Flangini li dedicò a una pittura ricca di toni piuttosto accesi.L’allestimento della mostra e’ stato realizzato secondo un criterio cronologico, consentendo una divisione tematica, seguendo l’itinerario storico/artistico vissuto dall’artista: dal periodo dedicato ai paesaggi fluviali, lacustri o marini a quello dei paesaggi industriali; dalle opere attente alle problematiche dei minatori, al lavoro dei pescatori e degli agricoltori; dai numerosi paesaggi belgi fino alle raffigurazioni di feste popolari in maschera. Sono oltre 200 i dipinti, i disegni e alcuni oggetti in esposizione: un’antologia delle circa mille opere realizzate da Flangini nel corso della sua vita. L’ingresso gratuito alla mostra e’ un ottima scelta per far conoscere questo artista, ancora poco noto, che ha già ottenuto successo di pubblico e di critica in due precedenti rassegne all’estero: come testimoniato dai 24.000 visitatori a Lille-Lewarde in Francia e dagli 8.500 al Museo di Palazzo Imperiale di Innsbruck.

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