Il film di Verdone e Muccino è una riuscitissima commedia, forse uno dei migliori tra i film italiani
degli ultimi anni, che presenta allo stesso tempo anche situazioni drammatiche e spunti di riflessione.
Non è una semplice commedia da ridere e buttar via, lascia il segno.
Racconta l’incontro-scontro tra due personaggi completamente opposti: Achille (Verdone), ricco
manager perbenista, sposato e con una figlia (Cecilia), contrapposto ad Orfeo (Muccino), ventenne che
lavora saltuariamente, senza padre e con madre perennemente depressa (Annarita).
Si incontreranno a causa di un episodio iniziale, ovvero il licenziamento da parte di Achille della madre
di Orfeo, accusata di furto: la furia vendicativa di Orfeo si abbatterà su di lui. Una parte del film
dunque è improntata sulla progressiva perdita di dignità di Achille (soprattutto a causa della sua
relazione con la moglie di suo cognato, che verrà svelata pubblicamente dall’iracondo Orfeo), che si
ritroverà senza casa, senza moglie, senza lavoro e senza figlia! Orfeo però non sa che la sua nuova
fidanzata è la figlia di Achille, che dunque sembra lasciarlo. Nella seconda parte del film il rapporto tra
Achille e Orfeo muta pian piano, tramutandosi sempre più in un rapporto padre-figlio: entrambi
viaggeranno insieme alla ricerca di Cecilia che non si sa più dove sia…
A parte il punto di vista comico del film, estremamente ben riuscito con strepitose gag alla Verdone, il
film presenta anche aspetti drammatici; ha detto Verdone in un’intervista rilasciata ad una giornalista di
Repubblica: «Non vi era la volontà di fare un film esclusivamente comico, si è desiderato raccontare
qualcosa che avesse degli attimi di poesia e dei momenti di piccoli drammi, perché» sottolinea Verdone
«la realtà non è fatta soltanto di cose da cogliere con ironia e riderci sopra, ci sono delle cose su cui
bisogna soffermarsi e anche da cui far nascere una scena drammatica».
Infine la musica, di Paolo Buonvino, è completamente “azzeccata”: vivace e concitata nei momenti
comici, più lenta e triste nei momenti drammatici. Buonvino è già autore di colonne sonore di altri film
italiani, quali “Manuale d’amore”, “Piazza delle Cinque Lune”, “Ricordati di me”, “L’ultimo bacio”.
Questo film è stato valutato dalla critica con un giudizio positivo, ma non si è sbilanciata più di tanto;
per una parte del pubblico il film è stato inferiore rispetto ai precedenti. Personalmente ritengo che sia
un film ottimo, che riesce a coniugare comicità e piccoli drammi, assolutamente imperdibile.
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CHI SONO?
Carlo Guglielmo Vitale, classe ’87, romano, disabile (distrofia muscolare). Appassionato a tutte le forme d’arte (musica, cinema, teatro, pittura) e di pensiero (filosofia, poesia)… Giornalista pubblicista, Laurea in Scienze Politiche, dipendente della Regione Lazio selezionato con pubblico concorso. Socio dell’Associazione Culturale Meltin’Pot sin dalla sua fondazione nonchè collaboratore della testata MPnews. -
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