Il dott. Ramachandran è uno dei massimi rappresentanti delle neuroscienze: è nato in India ma dopo
essersi laureato in Gran Bretagna si è trasferito in California. Oggi lavora presso l’Università di San
Diego dove dirige il “Centre for Brain and Cognition” e insegna presso il Dipartimento di psicologia e
neuroscienze. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali e ha pubblicato decine di articoli
scientifici. Questo libro, nonostante tratti di neuroscienza, è estremamente divulgativo e piacevole nella
lettura e ci offre un buon assaggio della materia. Attraverso casi clinici molto rari, strani e al tempo
stesso affascinanti, Ramachandran ci mostra uno spaccato delle conoscenze attuali tentando, laddove
ancora si conosce poco, di spiegare con plausibili supposizioni certi meccanismi cerebrali. Ecco dunque
un giovane che in seguito a un incidente d’auto credeva che i suoi genitori fossero stati sostituiti da altri
che gli assomigliassero, non cattivi, ma non erano loro, egli non li “sentiva” come suoi genitori.
Li vedeva uguali ma “sapeva” che non erano loro poiché non “provava” ciò che avrebbe dovuto, non
sentiva la loro emozione. Immaginatevi lo stato dei poveri genitori. In un altro caso clinico descritto,
una donna ignorava tutto ciò che compariva sul suo lato sinistro: si truccava mezzo volto, mangiava
solo la parte destra del piatto… Ancora, persone che pur non avendo un braccio sentivano che c’era
ancora e gli procurava fastidio o dolore: come grattarsi ciò che è invisibile? Questa problematica viene
denominata “arti fantasma” ed è relativamente diffusa in amputati. Il dottor Ramachandran è riuscito in
parte nel suo scopo di risolvere il problema: con lo stratagemma di uno specchio è riuscito, almeno
temporaneamente, a “ingannare” il cervello. Questi pazienti non sono pazzi, tutt’altro. Anche coloro
che non sono coscienti della loro situazione, sono perfettamente lucidi e capaci nelle loro altre funzioni
non legate all’area cerebrale colpita. Vorrei esporvi tutti i diversi casi che l’autore spiega
brillantemente, ma sarebbe impossibile: se questi casi che vi ho descritto hanno stuzzicato la vostra
curiosità/interesse allora il libro fa per voi. Naturalmente tutti i casi descritti non sono tenui e se da una
parte sono affascinanti e interessanti, d’altra parte creano gravissimi problemi alle persone colpite. Il
pregio della lettura del libro è quello di mostrarci come ogni nostra minima azione, pensiero o gesto
dipenda dal cervello; ci induce a riflettere sui difetti e sui pregi delle persone, ci porta a esaltare anche il
più piccolo gesto e a non sottovalutare le cose più banali, quotidiane che ci appaiono scontate. Ci sono
persone che non hanno tutte le nostre possibilità e che per fortuna (o per sfortuna) non ne sono
nemmeno coscienti.
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CHI SONO?
Carlo Guglielmo Vitale, classe ’87, romano, disabile (distrofia muscolare). Appassionato a tutte le forme d’arte (musica, cinema, teatro, pittura) e di pensiero (filosofia, poesia)… Giornalista pubblicista, Laurea in Scienze Politiche, dipendente della Regione Lazio selezionato con pubblico concorso. Socio dell’Associazione Culturale Meltin’Pot sin dalla sua fondazione nonchè collaboratore della testata MPnews. -
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