Lezioni di volo

Il 13 marzo scorso ho avuto modo di assistere alla proiezione dell’anteprima del film “Lezioni di volo”,
il nuovo film di Francesca Archibugi nelle sale italiane da venerdì 16 marzo. Il film è un romanzo di
formazione, di crescita psicologica dei due ragazzi romani protagonisti, ed è proprio in questo senso
che il titolo va letto ed interpretato.
Diamo un attimo uno sguardo alla trama per comprendere la sceneggiatura: i due ragazzi si chiamano
Apollonio e Marco, il primo è figlio di un antiquario ebreo, l’altro è indiano, ma adottato da genitori
italiani; entrambi bocciati a scuola (hanno diciott’anni), cercano di convincere i genitori a lasciarli
partire per l’India. Il padre di Apollonio è fermissimo sul suo diniego, mentre la madre di Marco è una
psicologa e sostiene che sia sbagliato non fargli fare un’esperienza del genere: i ragazzi riescono
finalmente a partire. I due grandi amici si ritrovano così in un paese completamente diverso, povero e
sovrappopolato: Marco viene scambiato per indiano (in effetti lo è) nonostante egli sostenga
ripetutamente di essere italiano, mentre Apollonio è notato ovunque per il colore bianco della sua pelle.
Vengono ben presto derubati e avviene l’incontro con una dottoressa volontaria, interpretata da
Giovanna Mezzogiorno: ed è questo il punto in cui il film prende il ‘volo’! Una realtà difficile quella in
cui opera la dottoressa: un villaggio in cui le tecniche mediche, soprattutto quelle di ostetricia e
ginecologia, sono quasi primitive ed è necessario insegnare non solo l’utilizzo di apparecchiature
moderne, ma anche superare gli antichi pregiudizi e il potere della tradizione. I due ragazzi
incontreranno difficoltà e adotteranno comportamenti non sempre corretti… ma fermiamoci qui con la
trama!
Il film possiede delle buone caratteristiche, a cominciare dagli attori protagonisti che, nonostante siano
alla loro prima esperienza cinematografica, interpretano i loro ruoli con naturalezza e realismo. Per
Giovanna Mezzogiorno non è certo una novità la recitazione e la sua bravura è ormai testimoniata dai tanti film girati, tutti di un certo spessore. La fotografia mi è sembrata ottima ed è curata da Pasquale
Mari, che proviene da film quali “Buongiorno Notte”, “L’ora di religione”, etc. Anche il montaggio è
ben curato, rende il film asciutto e scorrevole.
Infine vorrei segnalarvi la presenza di alcune battute ironiche ben riuscite che rendono il film più
piacevole, senza le quali sarebbe stato più pesante date le tematiche psicologiche e sociali presenti. Vi
consiglio dunque di andare al cinema a vederlo per passare due ore interessanti ma non solo.

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