LIBRI – “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati

Nel marzo 2016 Edoardo Albinati vince il Premio Strega con il suo nuovo libro “La scuola cattolica”. Non è certo il primo libro di questo autore, ne abbiamo sentito parlare alla radio sotto una luce positiva che ne esaltava le tante riflessioni che toccavano sostanzialmente ogni argomento possibile. In effetti questo è stato. Un libro che esteriormente impone una certa impressione in termini di pesantezza fisica: ben 1300 pagine! Era diverso tempo che non leggevo un libro importante e certamente la mole non invogliava la lettura. Dopo aver letto poche righe dell’anteprima ci siamo convinti innanzitutto della scorrevolezza del testo, a volte assai più importante del contenuto stesso (infatti un testo che si presenta ostico ostacola la scoperta del contenuto), e poi ha stimolato un forte interesse a proseguire.

Era il 15 luglio scorso quando abbiamo acquistato la versione eBook sul nostro vecchio smartphone tramite l’applicazione Kobo. L’unico difetto di questo applicativo è che il numero di pagina si azzera ad ogni cambio di capitolo. Abbiamo impiegato circa due mesi per completare la lettura, senza saltare alcun capitolo, nonostante l’autore più volte ci abbia tentato, indicando di volta in volta un capitolo che sarebbe stato ininfluente sul prosieguo della lettura. E poi, come ha affermato una conduttrice di una nota radio, potete impiegare il tempo che più vi pare nell’affrontare questo libro, tanto più che l’autore ha impiegato ben dieci anni per completarlo!

“La scuola cattolica” di Albinati non è facile innanzitutto da classificare. È un romanzo? Un’autobiografia? Oppure un saggio? Un insieme di tutto questo probabilmente. Lo spunto di tutta l’opera è il delitto del Circeo del 1975, nel senso che è la scintilla da cui ” scoppia” tutta la narrazione. Anche il titolo è un po’ fuorviante, certamente ci sono diversi capitoli dedicati all’ambiente scolastico della scuola cattolica del tempo, che frequentava anche l’autore e casualmente anche il fratello di uno degli assassini del delitto! Anche altri compagni di scuola di Albinati hanno fatto una brutta fine, o comunque sono saltati alla cronaca. Sono talmente tanti gli argomenti toccati nei vari capitoli, comprese le diverse digressioni, che è impossibile elencarli tutti: lo sfondo di tutto è il quartiere Trieste e la scuola dei preti, su questo si innestano diramazioni più diverse quali l’analisi politica di quegli anni, ovvero la presenza forte dei gruppi politici estremi di destra e sinistra e il terrorismo ad essi collegati. L’analisi di Albinati prosegue toccando alcuni temi da lui considerati dal punto di vista della borghesia dell’epoca quali il denaro, la famiglia, l’educazione eccetera. E naturalmente analizza tutto ciò che ruota attorno al delitto del Circeo e i suoi assassini. Abbiamo detto sopra che poteva essere considerato un’autobiografia, in quanto l’autore ci parla di sue esperienze di quegli anni, ma queste si mescolano in maniera inscindibile con elementi di finzione, ecco perché è anche un romanzo, su uno sfondo storico reale, tutto questo amalgamato con riflessioni e digressioni.

Insomma se amate immergervi a fondo nella lettura è consigliato caldamente. Dobbiamo avvertirvi che ci sono alcuni capitoli abbastanza forti: nel senso non solo della tematica affrontata, ad esempio lo stupro, ma anche delle espressioni utilizzate. Dal punto di vista tecnico, come abbiamo già detto, è un testo molto scorrevole, tranne qualche rara eccezione, ricco di contenuti, approfondito.

 

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